Adnan guarito in soli quattro giorni

Adnan guarito in soli quattro giorni


Prospettiva Betlemme N. 68 - Tema

Adnan (13 giorni) a una visita di controllo.
Foto: © archivo Aiuto Bambini Betlemme


Adnan è venuto al mondo prematuro, in mezzo alla guerra e in situazioni precarie. Avendo bisogno di cure mediche e malgrado i blocchi stradali, la famiglia, che abita in un villaggio della valle del Giordano, decide di portarlo all’Ospedale pediatrico Betlemme. Dopo pochi giorni il neonato, guarito, viene dimesso. Il futuro però è gravido di incognite. 

«Chiuso! Come potremo raggiungere ora Betlemme?» Il papà di Adnan guarda, confuso, i possenti blocchi di cemento che ostruiscono il passaggio. Dietro di lui, in auto, c’è la moglie, preoccupata, con in braccio il fragile neonato che ha bisogno di cure urgenti.

Poco dopo lo scoppio della guerra a Gaza, l’esercito israeliano ha bloccato quasi tutte le strade di accesso importanti alle città e ai villaggi della Cisgiordania. Nemmeno una app di navigazione è di aiuto in questo caso. Tuttavia, tra la popolazione locale funziona un passaparola sulle possibili deviazioni e scorciatoie per raggiungere Betlemme.

 

Per scorciatoie verso l’Ospedale

La strada che si inerpica sulle alture sembra essere libera. Collega scomodamente la valle del Giordano su verso Betlemme. Il padre di Adnan non la prenderebbe mai, in quanto sterrata e pericolosa. Non c’è però altra scelta e così, invece di un’ora, ne impiega quattro per arrivare a destinazione. Per il neonato, venuto al mondo il 17 ottobre nel bel mezzo del conflitto, il percorso è oltremodo pesante.

Nato prematuro alla 36a settimana di gravidanza tramite taglio cesareo in seguito ai disturbi della giovane mamma, il piccolo pesava solo due kg a cui si aggiungeva poco dopo anche l’ittero del neonato.

La donna può andare a casa col piccolo, che rimane tuttavia debilitato. Il colore giallo torbido della pelle indica che l’ittero non si è ancora attenuato. Poi la mamma fatica ad allattare. Ha bisogno di aiuto e quindi la famiglia tenta di raggiungere Betlemme nonostante la precaria situazione.

 

L’Ospedale pediatrico sfida la crisi

Per fortuna arriva al Caritas Baby Hospital senza ulteriori ostacoli. Il bambino viene portato subito al reparto di Neonatologia dove viene visitato dalla dottoressa Amal Fawadleh. «Ogni anno curiamo circa 1’400 casi di ittero del neonato», ci dice il medico, «e con risultati positivi». La mamma di Adnan ha poi la possibilità di pernottare nell’appartamento per le donne dell’Ospedale, restando così vicina al figlioletto. «Dopo il ricovero ho riscontrato subito un netto miglioramento delle sue condizioni e ho potuto addirittura continuare ad allattarlo», dice, sollevata.

Il piccolo resta quattro giorni nella struttura prima di essere dimesso. È nato in un momento in cui il mondo sembra essere sfuggito di mano. L’Ospedale pediatrico rimane invece una costante nelle necessità. Grazie al sostegno dall’Europa esso garantisce un’assistenza altamente qualificata in Palestina. Anche in tempi come questi.

La dottoressa Amal Fawadleh (ds) dirige la Neonatologia dal 2020
Foto: © Meinrad Schade

Condividi