
Prospettiva Betlemme, n. 63 - Intervista
Foto: © Shireen Khamis
Imad Nasser è ingegnere capo del comitato insefiato dal Presidente palestinese Mahmoud Abbas per i restauri della Basilica della Natività. Da dieci anni sovraintende ai lavori nella sua città natale.
Qual è stata l’impresa più ardua nei lavori di restauro nella Basilica della Natività?
Tenere aperta la Chiesa durante tutto il periodo dei lavori. Essa non viene infatti utilizzata solo dalle diverse comunità religiose. Oltre alla celebrazione delle messe e dei vari riti, prima della pandemia si contavano due milioni di turisti all’anno. Oltre a ciò, ogni Presidente straniero e ogni ospite di prestigio viene condotto in questa Chiesa.
Che cosa ha interessato il restauro?
Praticamente tutto. Sono stati i lavori più vasti che siano mai stati realizzati in Palestina. Dopo aver montato enormi ponteggi all’interno, abbiamo iniziato i lavori partendo dal tetto. Una volta partiti i lavori, si possono incontrare molti imprevisti. Sono stati applicati gli standard UNESCO. Finora abbiamo realizzato il 90% dei lavori. Ora manca la parte antistante, quella davanti all’entrata, dove rifaremo parte della pavimentazione. E ovviamente dovremo ancora rendere antisismico quanto già realizzato in quanto viviamo in una regione ad alto rischio terremoto.
Di cosa va particolarmente fiero?
Siamo riusciuti a salvare molte parti. In chiesa non si è proceduto in maniera sistematica per tanti anni. Ora però abbiamo rafforzato le fondamenta del quarto e sesto secolo e col nuovo tetto protetto dall’umidità e dalla polvere tutti i mosaici, le parti in legno e gli affreschi. Abbiamo pensato anche alle sfide future. Sul tetto abbiamo teso delle funi metalliche per poter intervenire, se necessario, in modo rapido e sicuro.
Stanno tornando i turisti e i pellegrini alla Natività?
L’effetto dei restauri è straordinario. Purtroppo il turismo si sta riprendendo a fatica dalla pandemia. Quello che notiamo, però, è che i turisti si fermano più a lungo a Betlemme. C`è infatti molto da vedere in città e molti gruppi vi pernottano.
E che cosa dicono i betlemiti dei restauri?
Pensano che siano state scoperte tante cose nuove, il che non è vero. Abbiamo invece tolto la fuliggine depositatasi negli anni – residui del fumo delle candele e dell’incenso – e abbiamo liberato i mosaici dallo sporco incrostatosi. Sebbene la nostra comunità si rechi sovente in chiesa e non perda le messe feriali, i matrimoni e i battesimi, prima dei restauri molte cose magnifiche sono state loro nascoste.
Allora Betlemme «vale nuovamente una messa»?
Venire a Betlemme è sempre valsa una messa ma ora c’è ancora di più da vedere poiché continuiamo a migliorarci. Alla stessa stregua dell’Ospedale pediatrico che continua a migliorare i propri servizi. -