Prospettiva Betlemme, n. 62 - Tema

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Ayah balla e canta

Ayah veniva una volta alla settimana in fisioterapia neonatale da quando aveva cinque mesi di vita. A casa, invece, era la mamma che l’aiutava negli esercizi quotidiani. Una terapia précoce, questa, che l’ha messa al riparo da altri rischi per la salute.

La fisioterapia neonatale viene offerta ai fini della prevenzione. Infatti, prima si comincia, maggiore è la probabilità che la terapia sia efficace. Ayah ne è un esempio luminoso.

Ayah non è malata; ma è nata con la sindrome di Down. In un primo momento i genitori erano rimasti sconvolti ma poi hanno dovuto imparare a gestire la situazione. La mamma Ra’eda si rendeva presto conto che la piccola non si sviluppava come era avvenuto per i fratellini più grandi. Non riusciva quasi a muovere le braccia e le gambette, prive di forza. Il dottor Nader Handal, neurologo dell’Ospedale, non era affatto sorpreso: si trattava di ipotonia muscolare, una riduzione del tono muscolare, la quale impedisce un sano sviluppo dell’apparato motorio. Tale anomali, che si manifesta spesso sui bambini colpiti da sindrome di Down, richiede una fisioterapia regolare fin dai primi mesi di vita.

«Prima si allenano i muscoli e meglio è», ci dice Asma Sim’an, fisioterapista dell’Ospedale pediatrico, specializzata nella prima e primissima infanzia. In effetti: Ayah non ha smesso di fare progressi. «Ho constatato quanto la madre l’abbia sostenuta anche a casa», si complimenta Asma, «è davvero fantastica!».

Sia Ayah che l’équipe ospedaliera si sono date parecchio da fare. A 18 mesi la piccola muoveva i primi passi da sola. Nel frattempo non solo cammina ma anche balla. Ballare e cantare sono le sue attività preferite di questa signorinetta che oggi ha quattro anni. In questi momenti, Ra’eda va particolarmente fiera: «Sono grata al Dio per avermi dato una bambina così allegra».

«Ora ci capita di incontrare Ayah solo sporadicamente, alle visite di controllo. In realtà siamo davvero contenti quando non vediamo i nostri pazienti per un lungo periodo. Ciò significa che le cure funzionano», ci confida il dottor Nader.

Di recente Ayah è stata nuovamente ricoverata per alcuni giorni in seguito a una polmonite, che appare non di rado nei bambini affetti da ipotonia muscolare. In reparto Ayah ha dovuto interrompere i suoi balli. Talvolta, però, nei corridoi, si sente una lieta melodia. Le infermiere sanno allora che è lei e che potrà presto tornare a casa. (ras)

Foto: © Meinrad Schade

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